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VINCENZO STEFANO BREDA

Grande protagonista della seconda metà dell'800

Nacque a Limena (Padova) il 30 aprile 1825. Nel 1847 si laureò presso La Scuola di Applicazione per Ingegneri, annessa alla facoltà di Matematica, nell’Imp. R. Università di Padova. A soli 29 anni, nel 1854 assunse l’impegno di costruire in proprio le ferrovie dell’Italia Centrale, vincendo la concorrenza di una Società inglese. E’ l’inizio della sua attività imprenditoriale, che lo porterà alla realizzazione di grandi opere e che lo renderà pioniere e protagonista dell'industria del nostro paese. Forte fu, anche, il suo spirito patriottico in questo periodo di vigilia dei moti risorgimentali. Fece costruire, con un suo notevole contributo economico, la torre di San Martino e Solferino, a ricordo dei morti nelle battaglie di indipendenza - protagoniste del nostro Risorgimento - avvenute in quei luoghi.

Dopo l’annessione del Veneto nel 1866, venne eletto prima deputato e, successivamente, senatore del Regno d’Italia e rimase in carica per tutta la vita.
Nel 1872 fondò La Società Veneta di Costruzioni Pubbliche con la quale progettò e costruì in Italia ed, anche, all’estero opere importantissime: ferrovie, tramvie, strade, ponti e gallerie, acquedotti, edifici pubblici e privati.

Nel 1884 mise in funzione lo stabilimento siderurgico “Società degli altiforni, fonderie ed acciaierie di Terni”. Fu un’impresa molto impegnativa sul piano progettistico, organizzativo ed economico, creata per rilanciare e sviluppare l’industria italiana.
Uomo di straordinaria personalità e capacità, dotato di ammirabile larghezza di vedute, si è molto interessato anche allo sviluppo nel campo dell’agricoltura e al campo dell’ippica, producendo la razza del trottatore italiano a lui intitolata: la razza Breda. Nel 1889 a sue spese e su terreno di sua proprietà costruì l’Ippodromo Breda che venne inaugurato il 13 Ottobre 1901.

Illustre e magnifico cittadino di Ponte di Brenta fece costruire l’asilo e la casa di riposo per ospitare gratuitamente i bambini ed anziani poveri del paese.
Morì all'alba del 4 gennaio 1903 nella sua villa.

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