Sabato 14 dicembre, alle ore 18.00, presso la Sala Verde del Caffè Pedrocchi – SPAZIO FOTOGRAFIA PEDROCCHI, avrà luogo l’inaugurazione della mostra fotografica: “VILLA BREDA, un patrimonio da salvare” dedicata alla spettacolare cornice di Villa Breda, sita a Ponte di Brenta. Attraverso gli scatti di Lorenzo Bettio, Mario Dal Molin, Ornella Francou e Franco Pulze, non solo si dà la possibilità al pubblico di ammirare la delicata maestosità della villa (costruita nel 1650 dalla famiglia Contarini di Venezia e successivamente acquistata da Vincenzo Stefano Breda nel 1859), altresì di porre l’attenzione sull’importanza della salvaguardia di un patrimonio artistico culturale che fa parte della storia della nostra città, legato soprattutto alla vita di uomo che -attraverso il suo sapere, le sue azioni e le sue passioni- ha contribuito a diffondere benessere, lavoro e cultura sia in territorio padovano che in tutto il resto della nazione.
Villa Breda dunque viene vista attraverso gli occhi dei fotografi come uno scrigno prezioso caratterizzata dalla pianta tipica delle ville venete com’era in origine, ed adornata al suo interno da dipinti di inestimabile bellezza e pregio, mobili antichi e raffinati soprammobili, acquistati dallo stesso Breda presso studi d’arte ed Esposizioni artistiche. Il giardino all’italiana, altra grande particolarità della Villa, è sontuosamente popolato dalla statue di Giovanni Bonazza, contraddistinte dall’abbigliamento bizzarro e sembianze che talvolta ricordano culture esotiche. La vasca centrale con i suoi pesci dai colori vivaci ed eleganti allo stesso tempo. Inoltre, grazie ai lavori di ristrutturazione progettati nel 1859 dall’architetto Antonio Caregaro Negrin, oggi è possibile vedere le scuderie, serre, torretta e ghiacciaia, strutture che hanno dunque arricchito l’aspetto originale della villa e ne costituiscono parte integrante della storia.
Ma Villa Breda racconta anche la passione per l’arte, il rispetto per il lavoro, la passione per l’ippica e l’amore incondizionato verso il prossimo che Vincenzo Stefano Breda ha dimostrato lungo il corso della sua vita. Al Breda infatti si deve ad esempio la nascita della Società Veneta per Imprese e Costruzioni pubbliche e delle Fonderie e Acciaierie dei Treni, volte a migliorare il benessere economico della nazione; spinto inoltre da un forte spirito patriottico Vincenzo Stefano Breda ha contribuito alla ricostruzione di un monumento importante come il Campanile di San Marco ed all’ideazione della Torre Celebrativa dedicata al Re Vittorio Emanuele II a San Martino della Battaglia. Unendo poi patriottismo alla passione per l’ippica, Breda riuscì a produrre una razza di cavalli da tiro leggero ma con l’attitudine al tutto che potesse essere d’aiuto all’esercito italiano. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che Breda fece per la sua nazione, senza dimenticare le opere di beneficenza come la costruzione di una casa di riposo per anziani poveri, eretta in nome della madre Angela e di un asilo per i bambini meno abbienti in nome della moglie Rosa.
Tutto questo dimostra come arte, passione e vita si possano legare tra di loro, facendo capire a tutti noi l’importanza di non perdere il nostro patrimonio artistico culturale che ha contribuito a creare la società in cui viviamo. Con i loro scatti i fotografi si uniscono all’appello volto al pubblico “Sos salviamo Villa Breda” per smuovere la mente della gente, invitandola a salvaguardare un bene che appartiene a tutti noi e come tale deve essere conservato e rispettato, evitandone e fermandone il degrado che sta mettendo la Villa in ginocchio, rischiando di venire perduta per sempre.
Dott.ssa Giada Grassetto
Restauratrice e storica dell’arte
LA MOSTRA E’ VISITABILE DAL 15/12/2019 AL 12/01/2020